PUNTO DI PRIMO INTERVENTO E 118, LA GRANDE BEFFA DELLA SANITÀ

Strano destino, quello dei cittadini di Ginosa e Marina di Ginosa. Parliamo di tutta la vicenda che ruota intorno alla riorganizzazione della sanità locale, in generale, e nel particolare dei cambiamenti subiti dal sistema 118.

Qualcuno, infatti, sta miseramente cavalcando come un successo la medicalizzazione permanente della postazione di Marina di Ginosa: che sia superficialità o squallido interesse politico e personale? Già, perché solo questi due punti di vista possono giustificare l’abbaglio che impedisce di scorgere le insidie che si nascondono dietro le decisioni dell’Asl. E va chiarito immediatamente un fatto, in tal senso: le direttive europee sui carichi di lavoro hanno solo squarciato il velo, le responsabilità sono tutte da addebitare alla cattiva gestione da parte di Regione e managment dell’azienda sanitaria ionica.
La medicalizzazione della postazione 118 di Marina di Ginosa, infatti, porta con sé due conseguenze: la sua trasformazione in postazione “itinerante” e la medicalizzazione “a singhiozzo” della postazione di Ginosa. Due paradossi strettamente legati tra di loro.

E torniamo al destino dei cittadini ginosini, come detto in apertura alquanto strano. La postazione di Ginosa, infatti (ricordiamolo, a beneficio degli smemorati: sostituisce il punto di primo intervento temporaneamente sospeso), sarà medicalizzata utilizzando le ore di straordinario degli operatori impiegati a Marina di Ginosa: 20 ore al mese, al massimo, per medico. La postazione di Marina di Ginosa, invece, legherà le sue sorti “geografiche” al lavoro dei colleghi di Laterza: se questi ultimi saranno impegnati in interventi di soccorso, infatti, da Marina di Ginosa dovrà avvicinarsi a Ginosa, “ponendosi baricentricamente”!

Se un cittadino di Ginosa dovesse aver bisogno immediato del 118, quindi, dovrà sperare prima nello straordinario dei medici, ove indisponibile dovrà contare sui malanni dei cugini di Laterza in modo tale da avere più vicina la postazione di Marina di Ginosa… mentre i marinesi dovranno sperare sempre nella salute dei laertini!

Mettendo da parte l’ironia, è chiaro come l’organizzazione del servizio soffra a causa della carenza di personale, problema cui Regione e Asl non hanno mai posto rimedio: per il solo servizio 118, infatti, mancherebbero 47 medici e 52 infermieri. Senza considerare, inoltre, che le stime fatte su straordinario e disponibilità di operatori sono al netto di ferie, congedi, malattie e emergenze umanitarie (come gli sbarchi dei profughi che drenano a Taranto molti operatori).

Non c’è alcun successo da celebrare, quindi, ma solo altro lavoro da fare per garantire servizi sanitari di livello adeguato a quello di un paese civile. Ecco perché non abbiamo intenzione di abbassare la guardia: la nostra missione è difendere i diritti dei cittadini con la forza dei fatti, non giustificare politicamente le nefandezze compiute sulle loro teste.