PERCHE CI OPPONIAMO ALLE TRIVELLAZIONI

«Sono almeno quattro anni che offriamo il nostro contributo alla battaglia contro le trivelle nello Jonio. E oggi che quelle posizioni si sono concentrate nella piattaforma referendaria, sostenere il “sì” e la campagna per le consultazioni del 17 aprile è un esercizio di coerenza che non ammette speculazioni politiche».

Vito De Palma, candidato sindaco del centrodestra ginosino, sabato scorso ha chiamato a raccolta cittadini ed esperti sulla spiaggia di Marina di Ginosa, per un incontro informativo intitolato “Perché ci opponiamo alle trivellazioni”. Un confronto a più voci, cui hanno partecipato anche i due archeologi Chiara Prascina e Giambattista Sassi, affinché fosse possibile avere idee più chiare intorno ad un appuntamento politico che vede tutti impegnati, senza distinzioni.
«Abbiamo discusso dell’opportunità di puntellare il nostro mare di trivelle – ha spiegato De Palma –, delle ripercussioni che ciò avrebbe sull’ecosistema, sull’appetibilità turistica dei territori coinvolti e sulle testimonianze archeologiche presenti nei fondali. Temi che non scopriamo oggi, ma che hanno alimentato la nostra presenza alle manifestazioni di Policoro, Trebisacce, Cosenza e Gallipoli e ispirato una nota che a gennaio del 2015 inviammo come Amministrazione ai ministeri dell’Ambiente e per i Beni e le Attività Culturali, chiedendo loro di rigettare l’istanza di una società petrolifera che voleva effettuare prospezioni nello Jonio».

Coerenza che, come detto, non può soggiacere alla necessità momentanea di certe organizzazioni politiche. «Non ci sogneremmo mai – ha aggiunto il candidato sindaco – di accusare il M5S, ad esempio, di opportunismo elettorale per una battaglia sacrosanta come questa. Ne avremmo tutte le possibilità, certo, ma preferiamo non mischiare la dialettica di bassa lega con la nostra profonda cultura di governo. A noi stanno a cuore i cittadini e il territorio, vogliamo produrre fatti, per questo ai grillini diciamo di lavorare per garantire al referendum di raggiungere il quorum, non per speculare».
De Palma e la sua coalizione, quindi, smorzano la polemica ma non porgono l’altra guancia. D’altronde il referendum è un appuntamento politico e come tale va affrontato, sostenendo posizioni e presentando iniziative vecchie e nuove che le definiscano. «Ma a difesa dell’ambiente abbiamo prodotto anche risultati – ha continuato l’ex sindaco –, senza avere alcun orizzonte elettorale da traguardare. Abbiamo investito nell’efficientamento energetico delle scuole con il progetto “Un mondo di luce a costo zero”, abbiamo intercettato risorse per preservare le nostre pinete, lo abbiamo fatto perché era il nostro dovere di cittadini e amministratori».

Attaccare l’iniziativa di sabato e i cittadini che vi hanno partecipato, quindi, per Vito De Palma è stato un clamoroso autogol da parte di chi crede che una foto di gruppo postata sui social possa bastare a definire l’impegno per il territorio: «Noi non abbiamo bisogno di apparire – ha concluso –, noi siamo attenti all’ambiente che ci circonda e vogliamo tutelarlo. Per questo il 17 aprile votiamo “sì”, esprimendo un fermo dissenso alle trivellazioni in mare».