LUDOTECA MARCOVALDO, DE PALMA: “APPROSSIMAZIONE E POPULISMO CONTRO CONCRETEZZA POLITICA”
«Raccogliere gli appelli, per guadagnarsi un titolo di giornale: un programma politico davvero lungimirante, quello dei grillini locali». Vito De Palma, candidato sindaco del centrodestra di ginosino, si affida al sarcasmo (e nemmeno tanto) per rilevare l’inconsistenza dell’approccio avuto dai rappresentanti del M5s alla vicenda della Ludoteca “Marcovaldo”.
«La differenza tra chi ha cultura di governo – ha spiegato De Palma – e chi agita solo slogan è nei fatti: giovedì scorso io ero presente all’incontro con genitori, operatori e rappresentanti degli uffici , a raccogliere di persona il loro appello, ma non mi sembra di aver visto nessun altro rappresentante politico». Basterebbe questo esercizio di populismo, per De Palma, a qualificare lo spessore politico di chi, come il consigliere regionale Marco Galante, riesce a percepire solo gli aspetti più superficiali di un problema. «La vera questione, infatti – ha aggiunto il candidato sindaco –, è che il grillino si è spinto oltre, mostrando di non conoscere affatto la vicenda».
La Regione Puglia, infatti, non ha competenze in merito: «La ludoteca – ha dichiarato De Palma – è finanziata con risorse del bilancio comunale, non con fondi Pac: non è un servizio di ambito, insomma! Galante, quindi, scrive e dichiara cose che non esistono». Ma c’è dell’altro: «Il trasferimento di sede, impossibile in passato perché gli unici spazi idonei a disposizione del Comune erano occupati da un asilo – ha infatti aggiunto –, ha richiesto inevitabilmente integrazioni dei requisiti igienico-sanitari: è una precisa prescrizione dell’iter amministrativo, conseguenza e non causa del trasloco».
Approssimazione e populismo, quindi, contro concretezza e “politica”. De Palma fu solidale con gli operatori della ludoteca “Marcovaldo” già a settembre, infatti, quando insieme a Pietro Lospinuso riuscì ad esercitare la giusta pressione nei confronti di Comune e Prefettura per ottenere una proroga del servizio. «Oggi, come allora – ha spiegato –, non possiamo consentire lo smantellamento dei servizi costruiti in anni di buon governo. Agli operatori, che mi hanno guardato negli occhi e non sullo schermo di un computer, giovedì ho detto che sono sempre al loro fianco, che mi auguro che il Comune possa intervenire per coprire il costo dei loro stipendi. Una necessità, quest’ultima, per tutto l’universo dei servizi sociali».