DIFENDIAMO L’OSPEDALE DI CASTELLANETA

«Difendere l’ospedale del nostro territorio non è straordinaria amministrazione, è una necessità irrinunciabile».

Vito De Palma, candidato sindaco del centrodestra ginosino, ha idealmente rappresentato i cittadini di Ginosa e Marina di Ginosa nella seduta del consiglio monotematico tenuta martedì a Castellaneta. Una scelta personale che si è tradotta in opportunità, considerato che nonostante l’invito esplicito alla dottoressa Malgari Trematerra da parte del sindaco Giovanni Gugliotti, il commissario non vi ha partecipato.

«Ritengo che, invece, avrebbe dovuto parteciparvi – ha spiegato De Palma – per rispetto nei confronti di una comunità che nell’ospedale di Castellaneta vede un riferimento certo. Se non lei, avrebbe dovuto disporre la partecipazione del sub commissario. Insomma, un’occasione persa che non può essere giustificata con il solito adagio dell’ordinaria amministrazione».

Tra esserci e non esserci passa la differenza tra la responsabilità dei politici e la superficialità dei burocrati. Anche se non tutte le occasioni sono perse: «Il commissario ha ancora l’opportunità di fare qualcosa per la comunità che amministra – ha aggiunto il candidato sindaco –, può adottare la delibera votata martedì a Castellaneta, come stanno facendo tutti i comuni del versante occidentale, in modo tale da mettere Ginosa nelle condizioni di essere parte di quella voce unica che deve arrivare in Regione e alle orecchie del governatore Michele Emiliano».

Perché Ginosa, come l’intero territorio, non può permettersi il depotenziamento dell’ospedale castellanetano: «Se dovesse concretizzarsi la chiusura di Ostetricia e Ginecologia, ad esempio – ha continuato De Palma –, temo che le nostre partorienti dirotterebbero verso Matera. Quanto ci costerebbe quella mobilità passiva? Sicuramente più di tenere aperti i reparti». Considerazioni che, per altro, avrebbe dovuto fare chi in Regione c’è tutti i giorni. «Non ci accontentiamo, infatti, di semplici enunciazioni di principio – ha concluso l’ex sindaco –, pretendiamo che i nostri consiglieri regionali sappiano incidere sulla realtà lasciando segni tangibili. Senza risultati, senza fatti che traducano i principi politici, ci troviamo di fronte a cariche prive di significato. E quindi inutili».